don Quijote | ||
archivio in linea di produzioni culturali e affini | ||
Fuori
tempo
|
||||
|
Da
bambino perdeva i discorsi
Parlavano troppo per farsi capire E sciupavano il tempo a guardarsi Spiegare a chi sogna che è meglio dormire Poi la scuola e i suoi strani percorsi La fretta degli altri gli scherzi la morsa Di essere lento in un mondo di corsa Che è sempre davanti e lui lì a inseguire Circondato da formule strane cercava Di notte con vago ottimismo Un sistema qualunque studiato Per accelerare il suo metabolismo L’ ha trovato in un vecchio trattato Sepolto fra i libri di una biblioteca Il metodo per guadagnare Quel tempo che solitamente si spreca Da un composto di erbe ed essenze Con vari alambicchi ha sintetizzato Un prodotto dal gusto eccellente Che misto al tabacco ha avvolto e fumato Guardandosi intorno, fuori di casa Vedeva la gente di sale, bloccata Poi s’accorse che non era ferma Ma solo parecchio rallentata Volava leggero fra queste lumache Che lente striscianti volgevano il viso Al suo passeggiare di fianco A quelli che sempre lo avevan deriso Ora che era il più svelto di tutti Poteva comprendere prima degli altri Il senso di una espressione Il percorso di un tiro giocando a pallone Risalire coi testi appropriati Alle strane domande in televisione Svicolare in accessi proibiti Ottenere ogni genere di informazione Passa il tempo a due marce distinte Portando con sé la sua ascesa sociale Le sue finte vittorie dipinte Velate a un riflesso di vita normale Ma gli eterni minuti di cui s’è dotato Comincia a temere che volino in mesi Come fiori riempiono un prato E il profumo dell’alcool gli amori incompresi E si scopre a invecchiare veloce Ignorando i contorni d’età sua reale Un tremore sospetto alla voce Un affanno inconsueto a salire la scale Ora raziona il suo tempo restante Frugando con gli occhi gli anfratti più bui Mentre sente alla schiena incalzante La morte che corre più svelta di lui
|
|||